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About me Prima pagina Scout

Io sono Scout

Qualcuno era scout perché abitava vicino alla chiesa.
Qualcuno era scout perché lo zio, il padre, i cugini erano scout.
Qualcuno era scout perché la mamma lo obbligava ad andare a riunione.
Qualcuno era scout perché cercava …le “situazioni”.
Qualcuno era scout perché l’avventura lo affascinava.
Qualcuno era scout perché dormire sotto il cielo stellato non ha prezzo.
Qualcuno era scout perché amava la natura.
Qualcuno era scout perché era timido e la mamma voleva che si aprisse agli altri.
Qualcuno era scout perché …il fascino dell’uniforme!
Qualcuno era scout anche se c’era l’uniforme.
Qualcuno era scout perché il compagno di banco era scout.
Qualcuno era scout perché aveva bisogno di una spinta verso qualcosa di nuovo.
Qualcuno era scout per essere indipendente dai genitori.
Qualcuno era scout perché l’ACR non fa per lui.
Qualcuno era scout per condividere con gli altri esperienze, emozioni, fede.
Qualcuno era scout perché ne valeva la pena.

In questi giorni mi è capitato di ritrovare tra i vecchi file del mio Mac questo giornalino, realizzato nell’estate del 2011 dalle guide e dagli esploratori del mio reparto al termine di un meraviglioso ed indimenticabile campo estivo, ed in particolare mi ha colpito rileggere queste parole scritte dalla caporedattrice del giornalino.

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About me Foto Praga Prima pagina

La mia città

Sono le 3:40 di una domenica mattina/sabato notte e sto sorseggiando una menta per riscaldarmi dopo essere rientrato da da un party erasmus in uno dei più grandi locali della città con i miei amici (spero non si offendano se voglio iniziare a considerarli non solo colleghi di lavoro) e, nella luce soffusa della mia lampada da comodino,  ho deciso che è il momento giusto per scrivere un bel post.

Chi mi conosce da un po’ di tempo noterà molte stranezze nella frase precedente (praticamente l’unica cosa normale è il sorseggiare una tazza di menta), ma anche questo fa parte della magia della mia città, sto parlando ovviamente di Praga, di cui da qualche giorno sono ufficialmente residente.

Nevica ormai quasi ininterrottamente (escluse poche ore nel pomeriggio di sabato) da venerdì pomeriggio e la città è coperta da una soffice coltre di neve, che rende ogni luogo, anche quelli visitati più volte, da riscoprire, come se con la neve la città cambiasse anche conformazione, o forse è semplicemente il fatto che dovendo camminare con molta attenzione, e quindi anche con più lentezza per non scivolare, si finisce con il notare particolari che prima non si notavano.

Con le precedenti nevicate mi ero fatto prendere dalla pigrizia e in un modo o nell’altro avevo sempre fatto in modo che la neve si sciogliesse ed io non avessi visto altro che il tragitto che da casa porta al lavoro, perdendo un intero modo affascinate che si trovava intorno.

Questa volta, ho battuto io la mia pigrizia e prendendo la metropolitana ho cercato di raggiungere la fortezza di Višehrad che la leggenda vuole essere il primo insediamento da cui poi ha avuto origine la città di praga, ma una volta raggiunto il parco ho capito che con la neve che continuava a cadere, per quanto apparisse un luogo degno di una favola, c’era poco da vedere.

Allora mi sono diretto di nuovo alla metropolitana e sono andato direttamente al Ponte Carlo che con la neve diventa ancor più fiabesco, con il castello che si intravede oltre i fiocchi di neve che cadono (data la mia scarsa abilità di fotografo vi dovete affidare solo alle mie parole, le foto non rendono merito allo spettacolo che ho visto).

Di li tramite i vicoli, oramai imparati a memoria sono arrivato alla piazza dell’orologio astronomico, simbolo di Praga. Per la prima volta in 6 mesi ero deciso ad affrontare gli scalini (sicuramente innumerevoli), per salire sulla torre dell’orologio e scattare qualche bel panorama, il tutto per scoprire che la torre è dotata di un comodo ascensore che mi ha condotto sino in cima.

Dopo le foto del panorama della città dai quattro angoli della torre, ho finalmente preso la strada di casa dove dopo un the di riscaldamento ed un parco pasto, mi sono preparato per la serata in discoteca, ma quest è un’altra storia, che forse mai racconterò.

Ed ora credo che sia giunto il momento di godersi le foto 🙂

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Funnies Praga Prima pagina

Immortal

We only live once.Since we are given the gift of life, it should be our persistent endeavour to immortalize ourselves no matter what field of endeavor we choose. – Michael Joseph Jackson

È un po di tempo che non scrivevo sul blog, è passato il magico periodo natalizio e lo scoppiettante capodanno di Praga, di cui prometto di mettervi i video e le foto – anche se è tardi – appena possibile, ma stasera, sorseggiando un fantastico infuso alla menta e riascoltando le musiche dello spettacolo ho sentito l’ispirazione il bisogno di condividere con voi questa esperienza.

Ma come sempre è bene cominciare dall’inizio, da quando lo scorso anno ho visto Totem con i miei fantastic coinquilini londinesi, mi sono innamorato del Cirque du Soleil, così ad ottobre, appena ho saputo che a Praga a inizio ci sarebbe stato una tappa del tour Michael Jackson Immortal ho immediatamente prenotato il biglietto, anche senza sapere se effettivamente a febbraio sarei stato a praga, ma era un’occasione che non potevo farmi sfuggire.

E stasera finalmente, la data che allora sembrava così distante è arrivata e ho trascorso una fantastica serata, guardando un eccezionale gruppo di artisti (ballerini, acrobati, musicisti, mimi e cantanti) che hanno saputo trasformare una O2 Arena gremita in una Neverland dalla quale narrare la storia di Michael Jackson usando parti dei suoi discorsi, fuochi d’artificio, spettacolari acrobazie, giochi di luce, ma soprattutto riadattamenti della sua musica, perché la musica è una delle cose che più ha il potere di evocare la nostra immaginazione.

È difficile descrivervi lo spettacolo, perché sarebbe come raccontarvi cosa si prova andando in una discoteca o ascoltando un concerto dal vivo, è qualcosa che dovete vivere per capirlo. Posso però darvi un’idea grazie a youtube, e per questo vi pubblico alcuni pezzi dello spettacolo nella speranza che anche voi siate invogliati ad andarlo a vedere (a fine febbraio lo spettacolo sarà in Italia, affrettatevi).

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Brevi viaggi Praga Prima pagina

Qui nel vento..

Oṩwiecim ore 4:53 del 27/10 il treno si ferma alla stazione, dopo alcuni minuti si riparte con destinazione Cracovia. Siamo nel 2012, fossimo stati nel 1942 o 1943 forse avrebbe deviato su quello scambio che ora non esiste più per giungere ad Auschwitz II Birkenau, il campo di steminio nazista più grande e famoso al mondo, per quello che sarebbe stato l’ultimo viaggio della maggior parte dei suoi prigionieri.